Passa alle informazioni sul prodotto
1 di 1

Magicaterra

Oliera simboli dei trulli di puglia 10 cm

Oliera con raffigurazioni legate alla simbologia dei Trulli di Alberobello, manufatto realizzato in ceramica e graffito a mano, come da allegata certificazione che ne garantisce l’unicità. Disponibile in varie colorazioni. Simboli d'arte primitiva, religiosa, cristiana, pagana magica, ornamentale e grottesca, tracciati con latte di calce sul dorso dei tetti conici dei trulli della Puglia. Sul frontale di ogni cupola dei Trulli di Alberobello, vi sono dipinti dei simboli, di valore propiziatorio o magico, sia di origine pagana che di origine cristiana. A questi simboli disegnati sulle chiancarelle utilizzando la calce si attribuiscono vari significati. Vi è una notevole quantità di segni, curiosi e strani, dipinti a calce sui tetti conici dei trulli, interessanti per origine, funzione e varietà tipologica. Apparentemente insignificanti, ma eseguiti sulla base di reminiscenze, di regole ataviche, di miti e di cerimonie superstiziose, la maggior parte di tali emblemi sono di natura religiosa. Tali raffigurazioni, rese grossolane a causa della superficie del tetto e della non sempre specifica capacità decorativa dell’imbianchino, sono spesso identificabili per intuizione più che per la chiarezza del disegno. Seguendo una classificazione risalente al 1940, ormai consolidata, è possibile suddividerli in: primitivi, magici, pagani, cristiani, ornamentali e grotteschi. Tale suddivisione è puramente indicativa e, benché la sua validità scientifica sia relativa, risulta funzionale a una rapida identificazione. Sui trulli pugliesi, infatti, sono stati individuati circa duecento segni, tra quelli ancora in uso e quelli descritti da storici del passato. In realtà, anche se quasi tutti i simboli hanno acquisito un significato eminentemente cristiano, il contadino non riesce a staccarsi da un loro fine utilitaristico e apotropaico. L’antica credenza popolare, infatti, considerava questi segni dotati di particolari virtù magiche e capaci di allontanare le influenze maligne. Anticamente si viveva in funzione del buon esito di un raccolto, temendo che una stagione avversa o una qualsiasi malattia non consentisse di lavorare. I simboli, tramandati di generazione in generazione, in caso d’abbattimento del trullo, erano riportati sul cono appena edificato. Se la presenza di tali segni nelle zone rurali era garantita dalla tradizione, in paese, al contrario, nel corso degli anni tendeva a sparire. Risale al 1926 il ripristino di alcuni di essi nel Rione Monti, su imitazione di quelli riportati sui trulli più antichi. Altri simboli furono riproposti nel 1934, per ordine del Comitato Provinciale del Turismo, in occasione della prevista visita di Benito Mussolini, giunto a Bari per l’inaugurazione della quinta Fiera del Levante.
RICHIEDI PREVENTIVO